Londra, 1963. Il leggendario agente George Smiley ha lasciato il Circus, il servizio di intelligence britannico, e, per la prima volta da anni, si ritrova ai margini del gioco. La Guerra Fredda continua a tessere le sue trame fra Londra, Berlino e Mosca, ma Smiley desidera una vita tranquilla e sembra intenzionato a starsene in disparte: il suo matrimonio ha ritrovato un fragile equilibrio, le stanze dell'intelligence si fanno sempre più opache e in certi corridoi si mormora che - forse - George Smiley stia finalmente trovando una forma di felicità. Purtroppo per lui, "Control", il capo del Circus, ha altri piani. A Londra, László Bánáti, emigrato ungherese a capo di un'agenzia letteraria, è svanito nel nulla, e l'agente che era stato mandato dai russi a ucciderlo è introvabile. Smiley viene richiamato in servizio e accetta con riluttanza un ultimo incarico, apparentemente semplice: interrogare Susanna, una dipendente dell'uomo scomparso, per individuare una pista. In breve tempo, scopre che Bánáti è in realtà un agente sovietico, e decide di indagare sul perché Mosca abbia cercato di eliminare uno dei suoi stessi uomini. È l'inizio di una intricata vicenda che lo porta a Berlino Est, prima tappa di un viaggio sulle tracce del passato oscuro di Karla, il suo più subdolo e letale nemico. In sua assenza, però, le ombre di Mosca si sono allungate. E ciò che Smiley scoprirà getterà nuova luce su un pericoloso gioco di inganni destinato a cambiare per sempre gli equilibri politici internazionali. Con uno stile raffinato e avvincente, Nick Harkaway, scrittore e figlio di John le Carré, riporta in scena il personaggio più emblematico della spy fiction contemporanea, in un capitolo inedito e sorprendente che si colloca nel decennio mancante tra La spia che venne dal freddo e La talpa. La scelta di Karla è molto più di un omaggio: è un romanzo perfettamente autonomo, intriso di tensione e nostalgia. Una nuova voce, antiche ombre e un'epoca in cui la verità è la prima cosa a scomparire.